Una collezione contemporanea e dall'avveniristico tocco avanguardista.
Ispirata agli anni ’50 con tema centrale il connubio "donne e motori”, cerca di riportare la donna ad essere soggetto fondamentale (piuttosto che mero oggetto del desiderio) di una società che sempre più spesso ne affoga la sua dolcezza.
Ed è proprio in un mondo come quello del fashion system che, paradossalmente, negli ultimi tempi questo termine risulterebbe tabù. Ad ammetterlo la stessa Miuccia che ad una giornalista americana confessa:
«Ho trovato una scusa per parlare della femminilità e di cosa significhi oggi. Le donne possono essere femminili, persino dolci: una parola che di questi tempi nella moda è quasi un tabù, non si sa bene perché…Se una non è sexy, aggressiva, non è di moda ma non è così. Se si è dolci non si è deficienti!>>
In una palette "stucchevole" (ironizza la stilista) ritroviamo le nuance del rosa e dell' azzurro fino al più tenue e delicato giallino.
Nessun abito ma solo gonne plissettate a vita (molto) alta abbinate a semplici top a fascia arricciata o a morbide bluse. Quest’ultime incantevoli.
Ma sono certamente le stampe a farla da padrona. Il pezzo forte e collante dell’intera linea.
Automobili rombanti s'innestano su gonne di pelle lunghe fino al ginocchio, e le rose (che ritroviamo anche come graziosi orecchini) tra le pieghe del plissé o sulle skirt come motivo ricamato.
Pezzo forte della collezione (a mio avviso), gli splendidi costumi da bagno interi in versione body. Preziosi e decisamente superlativi.
Le scarpe, tra i pezzi forti di casa Prada, riprendono il tema centrale.
Di un fervido rosso fuoco, tacco altissimo e con fiammate applicate ai lati, tipiche di un rombo d’auto “modificata". Eccessiva ma con gusto, tanto per dare quel leggero tocco kitch che non guasta mai e che pare essere tanto caro alla Signora della moda.
Commenti personali
Ovazione da parte dei presenti. Lunghi applausi e grida entusiastiche: “Bravaaaa!”: Urla una giornalista francese in seconda fila. Di fianco a me Filippo Timi, bello, bellissimo. Ovviamente di Prada vestito. Di fronte, invece, l’algida e temutissima Anne Wintour ( Editor-in-chief Vogue America.)
Occhialoni scuri a coprirle lo sguardo e posa composta, eretta, quasi fosse ingessata.
L’unica, e dico l’unica, a non aver applaudito!
Neppure il tempo dell’uscita finale che si è dileguata tra la folla. Volatilizzata nel nulla.
Il tempo di sorseggiare un calice di champagne nel buffet post-defilè che mi accorgo di dover abbandonare la scena.
Tutto così magico. Dalla scenografia con automobili e puff in gommapiuma come sedute, alla colonna sonora. Quest’ultima come fosse un metronomo, ogni uscita scandita dal rumore di una camminata decisa sui tacchi a spillo e rombate d’automobile. Nulla è lasciato al caso e tutto si riconduce al tema centrale...Eccezionale! Chapeaux Miuccia!
Wonderful post!
RispondiEliminaLa migliore collezione!
RispondiEliminaHo una piccola attivita' di confezione di maglieria, abbiamo lavorato per la Ittierre poco prima che chiudesse, adesso con alterne fortune cerchiamo di confezionare capi con enorme difficolta'. Spostiamo l'attenzione sul tessile e sulla produzione italiana, siamo al collasso, stiamo morendo, non possiamo reggere il passo dei grandi marchi che portano manodopera all'estero perche' costa meno della meta'. Mi rivolgo a voi possessori del blog, fateci conoscere ai marchi: sappiamo lavorare e vogliamo lavorare, venite ad investisre al Sud. Canio Martiniello
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