Sono una persona molto strana, una di
quelle persone che se spende 175 sterline per andare a un festival di
musica, poi, vuole davvero ascoltare della musica. Ma forse sono
davvero strana io.
Ogni volta che arriva la festival season si inizia
a parlare di festival outfit ovunque, e io sono lì, che fisso gli
editoriali modaioli chiedendomi: ma è davvero necessario? Me lo
devono davvero dire le fashion blogger che vanno in spiaggia con la
Birkin o le giornaliste di moda che al massimo sono state allo stadio
a sentire i Modà col nipotino, come mi devo vestire per stare due
giorni spiaccicata in mezzo a un fiume di persone o seduta nel fango come se stessi partecipando a La Talpa?
E se poi ci vestiamo
davvero tutte come dicono loro, non è spaventoso per un ragazzo
ritrovarsi in mezzo a un migliaio di cloni che indossano mutande di
jeans e crop top bianco?
Poi l'ice bucket challenge tocca fargliela a
tutti nelle mutande.
Posso mettermi a spulciare google per dei
consigli su come vestirmi al matrimonio della mia migliore amica
senza che tutti i suoi parenti mi guardino male perché quella
scollatura così profonda in una chiesa NO e via di segno della
croce, su cosa indossare al primo appuntamento con un uomo senza che
lui pensi che io sia la copia senza tatuaggi zarri sotto alle tette
di Rihanna, su come andare a un appuntamento di lavoro con un
tailleur che però deve costare massimo cinquanta euro, ma come
andare a un festival? Ma siete seri? Pensate davvero che mi serva il
vostro aiuto per capire che magari le Manolo Blahnik color crema devo
lasciarle nella scarpiera?
A questo punto dovreste cercare anche gli
outfit giusti per andare in piscina: metto il costume o il vestito di
Cos col colletto con le Louboutin? E per andare a correre metto i pantaloncini o la longuette leopardata di Zara? Ce la potete fare
amiche, io il primo giorno avevo un paio di shorts e delle sneakers e
il secondo dei jeans lunghi (sì! Se non fate vedere il culo va bene
lo stesso!) e delle slip on, non ho effettivamente limonato con
nessuno ma non ero lì per quello.
Io ero lì per infuocarmi le parti
basse con Justin Timberlake, guardare Paolo Nutini che fissa il vuoto
con gli occhi rossi di chi prima di salire sul palco si è fatto
dieci canne e un succhiotto sul collo e nonostante tutto non
sbagliare nemmeno una nota, per piangere durante Give me love di Ed
Sheeran fregandomene del fatto che il trucco da pin up che mi ero con
tanta cura fatta al mattino, fosse colato fino ai piedi alle dieci di
sera e per assistere a John Newman che fa il bullo vestito come John
Travolta in Grease. Sono stata lì, sotto quel palco, con i piedi che
mi facevano male e lo stomaco che brontolava, ed è stato bellissimo.
Del resto non me ne fregava proprio niente. E quando è calato il
freddo mi sono messa un maglione sformato e il cappotto, e mi
dispiace per te, vicino, che non hai più potuto fissarmi le tette.
Che vi dovete mettere, dunque? Quello
che vi pare. Se andate a un festival per sentire tutte le band che
suonano e correre da un palco all'altro e ballare e urlare e piangere
allora potete anche andarci col pigiama, e se vi fanno una foto che
finirà sul glamour dite che nella borsa comunque avevate un reggiseno
di Victoria's Secret con sopra scritto il vostro numero di telefono, magari da lanciare al trombettista col ciuffo della band di Paolo Nutini. Se
invece ci andate solo per stare a zonzo e ritoccarvi il blush ogni
mezz'ora allora tirate pure fuori dall'armadio i vostri vestiti
migliori, sia mai doveste guadagnare quei tre/quattro followers su
instagram usando gli hashtag #fashion e #vfestival uno vicino
all'altro. Io vi guarderò sorridendo come si guardano i deficienti.
E poi andate pure in giro a cercare la
social media manager di Topshop per farvi scattare una foto mentre
abbracciate la vostra amichetta col top con le frange ed entrambe
tenete in mano una birra che tanto nemmeno bevete perché è troppo
calorica, così che io possa arrivare in quinta fila senza problemi e
guardarmi The Killers a un metro di distanza con le scarpe infangate
e gli occhi gonfi di lacrime.
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