Quando la moda si fa storia: La Borsa.

Kelly Hermès
Modello Kelly, Hermès.

Ostentare un bauletto griffato, elegantemente adagiato con disinvoltura sul braccio pare sia d'obbligo, mai come in questo periodo storico sembra essere un must tra le ragazze della qualsivoglia città "bene" e non solo.
Eppure a volte si dimentica che dietro a quelle borse, veri e propri oggetti del desiderio, oltre alle centinai o migliaia di euro c'è ben altro.
Qualcosa che trasforma quelle cifre da capogiro in storia. 
Da Louis Vuitton e il figlio Georges fino ad un accenno al geniale e ancora oggi insuperabile Hermes.
Quando la moda si fa storia, quando ciò che non immaginiamo diventa cultura.

Da quando nel XVII secolo, in particolare nella moda maschile, fanno la loro comparsa le tasche, tagliate o applicate sull'abito, la borsa s'impone come accessorio particolarmente femminile.

In principio fu la bisaccia in pelle appesa alla cintura oppure al collo per mezzo di cinghie o nastri. Successivamente quando fa la sua comparsa la tracolla, che diviene in men che non si dica accessorio indispensabile per  viaggiatori e contadini.
Fino poi alle agguerrite suffragette di inizio Novecento e alle femministe dei sessanta, che la preferiranno alle piccole borsette da sera (antesignane degli odierni portafogli) per enfatizzare il ruolo di parità con l'altro sesso.

Le prime borsette da sera in cuoio o in metallo fanno la loro comparsa all'indomani della Rivoluzione Francese, fino a quando poi nei primi del Novecento l'incalzare delle aderenze sugli abiti fecero del tutto scomparire le tasche dando il via alla moda delle "borsette a mano".
Elemosiniera, Scarsella e Carnierolo sono solo alcuni dei nomi che gli furono attribuiti nel corso dei secoli. 

Dalla borsette a mano fino a quelle "al dito" che verso la fine del primo decennio del Novecento raggiungerà dimensioni così ridotte da riuscire a contenere tutt'al più un misero rossetto. E' il caso della "borsetta da tango" del 1914.

Gaston-Louis Vuitton:Champs-Elysèes, 1965
Con il diffondersi nell'Ottocento dei viaggi , si arriva a parlare dell'osannato e al tempo stesso geniale Gaston - Louis Vuitton.
Famoso per aver apportato modifiche che dessero eleganza e praticità  all'ingombrante baule da viaggio, genio di stile e design.
Da imballallatore a domicilio per viaggiatori di mezzo mondo (mestiere degli esordi) a designer di lusso per Napoleone III per il quale curò l'intero set da viaggio per lui e la sua corte. 
Fu così grande il suo successo che pensò bene di difendersi dalle imitazioni depositando nel 1896 il marchio con il monogramma LV con i motivi di fiori e stelle.

Quale sarebbe la reazione di Louis nel vedere le centinaia di migliaia di articoli contraffatti riproposti sulle bancarelle delle sempre più affollate fiere della domenica e non solo? 
Sicuro si rivolterebbe nella tomba nel vedere con quanto cattivo gusto, a volte, ciò che sembrerebbe essere un oggetto di culto viene tristemente sfoggiato in modo "sguaiato" per il semplice gusto di mostrarsi alla folla. 
Oggetto d'appartenenza ad una casta "elevata" o semplice tendenza di grido?

Ritornando alla storia, va ricordato anche il figlio Georges Vuitton che raccogliendo l'eredità paterna nel 1901inventa altri modelli di borse com la famosa Steamer, la Keepall e la Noè. 
Accessori di indiscussa bellezza che ancora oggi contribuiscono a fare della Maison francese una tra i più invidiati e desiderati marchi di lusso. 

Emile - Maurice Hermès
Emile - Maurice Hermès invece, deve la sua fortuna all'esperienza familiare nel campo della selleria.
Intraprendente sperimentatore inventerà nel 1923 la prima borsa con chiusura lampo della storia, la Bolide, ispirato dal sistema di chiusura delle capote delle Cadillac osservate durante un viaggio di piacere negli Stati Uniti.
E come dimenticare La Plume del 1933?indimenticabile modello ispirato ad una borsa da gualdrappa.
E per non rischiare linciaggi da parte dei fashion victim del web non posso non citare la famosa ribattezzata “Kelly”, dopo che la principessa di Monaco Grace Kelly ne fece bella mostra sulla copertina di uno storico numero del 1956 della rivista americana Life.
Noto anche per i foulard, la maison, negli 60, fa il suo ingresso anche nel mondo dei profumi vantando, oggi, oltre 55 negozi propri nel mondo e oltre un centinaio di concessionari.
A.N.

2 commenti:

  1. Bellissimo articolo, davvero ben scritto!

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  2. Pienamente d'accordo sullo sfoggio di grandi marchi accostati senza classe nè gusto, per non parlare delle ragazze fiere di indossare la divisa BaulettoLV-Hogan-Woolrich

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